Cercare un figlio che non arriva
I valori Istat ci dicono che l’infertilità è il tabù sociale del nostro millennio. Si stima che in Italia circa 50.000/60.000 coppie cerchino invano di avere un bambino, sperimentando di conseguenza alti livelli di frustrazione, ansia e calo dell’umore. L’infertilità è un evento stressante che fa emergere criticità ma anche risorse individuali e di coppia. Si tratta di uno stato patologico di difficile esplicitazione clinica che non concerne un singolo soggetto, ma riguarda le mutue potenzialità riproduttive di una coppia di partner sessuali che desiderano avere un figlio. Per formulare tali prognosi viene preso in considerazione un periodo di osservazione di uno/due anni sulla base dei dati relativi alla fertilità della popolazione generale di riferimento.I valori Istat ci dicono che l’infertilità è il tabù sociale del nostro millennio. Si stima che in Italia circa 50.000/60.000 coppie cerchino invano di avere un bambino, sperimentando di conseguenza alti livelli di frustrazione, ansia e calo dell’umore. L’infertilità è un evento stressante che fa emergere criticità ma anche risorse individuali e di coppia. Si tratta di uno stato patologico di difficile esplicitazione clinica che non concerne un singolo soggetto, ma riguarda le mutue potenzialità riproduttive di una coppia di partner sessuali che desiderano avere un figlio. Per formulare tali prognosi viene preso in considerazione un periodo di osservazione di uno/due anni sulla base dei dati relativi alla fertilità della popolazione generale di riferimento.Si parla di: infertilità primaria quando mai è intercorsa una gravidanza; infertilità secondaria laddove non ci sono stati ulteriori concepimenti dopo una o più precedenti gravidanze o aborti. Nella diagnosi possono essere riconosciuti uno o più fattori di infertilità a eziologia nota, a carico di un partner o di entrambi (infertilità maschile, femminile o di coppia). Al contrario nei casi in cui non si riesca ad identificare alcuna sorgente organica si parla di infertilità idiopatica o più comunemente sine causa. Conoscere l’eziologia produce, a livello psicologico, sollievo e maggiore consapevolezza.Ad ogni modo, di fronte al fallimento della ricerca per vie naturali corrisponde una prima reazione di disorientamento, sconcerto e confusione. La coppia non sa cosa fare e come muoversi. Poi, tramite diverse modalità di ricerca, la coppia si rivolge a medici specializzati in infertilità o direttamente ai Centri di Procreazione Medicalmente Assistita; il cui compito è quello di accertare il fenomeno e di indagarne le possibili spiegazioni cliniche, oltre che proporre eventuali rimedi correttivi. La proposta di ricorrere alla medicina della riproduzione viene vissuta come una grossa novità, lontana dalle intrinseche aspettative e suscita emozioni spiacevoli e altalenanti. E’ chiesto difatti un grande cambiamento di prospettiva: dal concepimento come appannaggio intimo ed esclusivo della diade ad un approccio empirico, ben più rigoroso e certamente poco romantico. E’ necessario pertanto procedere un passo alla volta e prendersi il tempo necessario per valutare il da farsi e per ragionare serenamente, certamente dopo aver ottenuto informazioni approfondite sulle tecniche e sulle metodologie utilizzate. Non esiste infatti il criterio giusto/sbagliato per scelte tanto personali; semplicemente ogni coppia deve capire se l’iter loro prospettato sia coerente con il bagaglio di risorse e limiti che ogni essere umano porta con sé.